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Guida ai Diamanti

Trattamenti, imitazione e sintetici

By 10 Marzo 2022No Comments

Diamante Naturale Geologico

Il diamante naturale è un pietra che non ha subito nessun trattamento artificiale da parte dell’uomo, con il fine di migliorarlo alterandone sia il colore sia la purezza, per ricavarne esclusivamente un vantaggio economico.

In natura il diamante esiste in diversi colori. Oltre al diamante bianco, esistono diamanti di colore giallo, arancio, marrone, rosa, viola, verde, blu ed anche rosso.
I diamanti colorati sono denominati FANCY COLOURED DIAMONDS.
A differenza del diamante bianco, è l’intensità del colore che definisce il prezzo del diamante colorato. La purezza è altrettanto importante, ma non sarà mai considerata come primo criterio di valutazione di un diamante colorato.
Secondo l’intensità del colore, i diamanti colorati possono essere raggruppati in quattro diverse categorie: Light, Fancy, Fancy Intense, e Fancy Vivid.

Alcuni colori sono talmente rari da caratterizzare diamanti che possono quasi essere considerati come pezzi unici. Le variazioni di colore sono straordinarie e al giorno d’oggi si contano circa 350 diverse tonalità di colore nei diamanti.

Il diamante è costituito da carbonio puro, ma in alcuni casi una piccolissima quantità di elementi estranei possono entrare nella struttura atomica al momento della formazione del diamante. Tale imperfezione può causare un assorbimento parziale della luce bianca. Un esempio sono i diamanti gialli che contengono impurità di azoto, i diamanti azzurri che contengono boro o i diamanti grigi e violacei che contengono idrogeno.

Radiazioni naturali posso alterare la struttura atomica dei diamanti causando variazioni nell’assorbimento dello spettro; tali alterazioni possono dare origine al colore verde. Una deformazione plastica causata da uno stress all’interno della struttura del diamante durante la sua formazione all’interno del mantello, può causare variazioni nell’assorbimento della luce. Questo fenomeno è chiamato graining; tali deformazioni non modificano le caratteristiche di un diamante ma ne possono far variare il colore: si possono formare in questo modo splendidi diamanti rosa, viola, rossi e bruni.

Diamante Naturale Trattato nel Colore
Queste pietre dette “diamanti naturali trattati” sul mercato dovrebbero costare sensibilmente meno di quelli non trattati.
Diffidate se leggete heated, treated, enhanced perché vuol dire che la pietra ha subito trattamenti, miglioramenti di colore e di purezza artificialmente.

I diamanti sintetici e/o i diamanti sottoposti a trattamenti sono molto diffusi e riconoscere queste tipologie di pietre può essere molto difficile; pertanto sconsigliamo assolutamente di acquistare un diamante o ancora peggio una pietra sintetica o una imitazione da non professionisti del settore e senza un primario certificato ( I.G.I. – H.R.D. – G.I.A. ) che accompagni il diamante stesso esclusivamente sigillato in blister.
Solo in questo modo ci possiamo mettere al riparo da brutte sorprese.

La INTRADE S.A.S. commercializza solo ed esclusivamente diamanti naturali certificati.
Il Colore (Color) e la Purezza (Clarity) sono le due delle quattro C che determinano in modo predominante (circa per il 95 % >) il prezzo della valutazione finale della pietra, sia che sia un diamante naturale, sia che sia un diamante naturale “trattato” a parità di taglio e peso.

Naturalmente, tale trattamento artificiale migliorativo viene di solito applicato su pietre aventi colori bassi nella scala (J – K – L etc.) e nella purezza (SI2 /3 P 1-2-3-etc.). Non avrebbe senso sui colori alti (D – E – F – G) sulle purezze alte (IF – VVS1 etc.) perché tale tentativo di miglioramento, in caso di analisi, sarebbe segnalato nel certificato e quindi diminuirebbe il valore stesso della pietra.
Da diamante naturale diventerebbe un diamante naturale trattato, rendendo dubbia l’esistenza di un effettivo vantaggio economico derivato per tale trattamento.

Diamanti Colorati Artificialmente
Di molto minor valore commerciale sono i diamanti colorati artificialmente mediante irradiazione. Questa metodologia, che può essere utilizzata per dare colore a un diamante bianco oppure per accrescere la tonalità già naturalmente posseduta dal diamante, si basa sull’esposizione della pietra ad una fonte di raggi X per un tempo determinato. L’irradiazione danneggia il diamante a livello della sua superficie, se si tratta di irradiazioni con elettroni; se si irradia a neutroni si danneggia a livello reticolare.

Colori artificiali
Le pratiche di colorazione dei diamanti e delle pietre preziose risalgono ad alcuni secoli addietro, si pensa almeno al secolo XVI.
Persino il Cellini in un suo scritto esamina le procedure per tinteggiare i diamanti, anche se si tratta di tinte dall’effetto transitorio.

È solo con l’irradiazione che si riesce ad alterare il colore di fondo dei diamanti in modo permanente. I diamanti possono essere trattati con il radio, esponendo cioè le pietre alle radiazioni di sali di radio o a quelle prodotte dal gas radon, oppure al bombardamento da parte di particelle subatomiche.
Il radio è una sostanza costosissima e tra l’altro difficile da trovare, la sua manipolazione è molto pericolosa e la sua disponibilità in quantità utilizzabili è ad esclusivo appannaggio delle istituzioni scientifiche oppure dell’esercito.
I diamanti trattati con il radio presentano una colorazione verde e l’analisi comunque riesce a rivelarne l’avvenuto trattamento. In più non è salutare portare con sé una gemma trattata in questo modo perché è radioattiva.

Diamanti colorati – Irradiazione
Oggi qualsiasi trattamento mediante irradiazione di una pietra per modificarne il colore è perfettamente sicuro e non è stata mai rilevata alcuna traccia di radioattività, una condizione ben diversa da quelle che noi ricordiamo in riferimento agli albori delle ricerche sul radio effettuate dai coniugi Curie e in particolare da Marie Curie, due volte premio Nobel, che morì proprio a seguito dell’eccessivo contatto con il radio.

Americio 214
Un altro processo, già stato brevettato negli USA, è il trattamento dei diamanti con utilizzazione di ossido polverizzato di Americio-214 che emette particelle alfa e consente al diamante di acquisire uno splendido colore verde senza alcuna traccia di radioattività. Oltre a ciò, se questo diamante viene riscaldato a 540°C, il suo colore si converte in un giallo dorato.

Ciclotrone
Nella colorazione dei diamanti un metodo scoperto negli anni Quaranta è quello di inserirli su una sonda posta nella camera a vuoto di un acceleratore di particelle o ciclotrone, di quelli utilizzati per le ricerche di fisica subnucleare.
Il trattamento è costosissimo e comunque i diamanti assumono un colore bruno dorato o giallo con deboli riflessi verdi a forma triangolare che si mantiene molto bene se il diamante viene successivamente riscaldato per un breve periodo a circa 800°C.
Questo tipo di trattamento dura da 15 minuti a due ore e non lascia alcun residuo di radioattività, anche se non penetra in profondità nella pietra.
Infine, i diamanti sono stati trattati anche nei reattori nucleari bombardandoli con neutroni veloci; i colori ottenuti sono il verde, il giallo e il bruno, anche se, sempre dopo l’adeguato trattamento termico, questo tipo di diamanti porta una colorazione artificiale estesa uniformemente a tutta la massa della pietra al contrario di quanto accade con il ciclotrone in cui il colore è distribuito a macchie.
Non presentano comunque alcun residuo di radioattività.

Rivestimento
Le colorazioni possono essere date dal rivestimento, cioè una pellicola stesa sulle superfici esterne del diamante che, oltre ad essere di scarso pregio, è facilmente riconoscibile scalfendo una delle superfici con una punta di metallo.
L’irradiazione inoltre è in grado di cambiare la capacità di assorbimento della luce a cura del reticolo cristallino. La pratica di colorazione con irradiazione è oggi universalmente accettata principalmente per i bassi costi di produzione.

Radiazioni
Le radiazioni si distinguono in tre tipi detti alfa, beta e gamma, lettere dell’alfabeto greco usate al solo fine di distinguerle tra loro.
Ciascuna radiazione si differenzia dall’altra per il tipo diverso di decadimento fisico dell’atomo che la produce. Le radiazioni di tipo alfa producono sul cristallo del diamante una leggerissima patina di colore verde che può essere tranquillamente grattata via con le normali operazioni di politura, mentre un’esposizione del cristallo a radiazioni di tipo beta oppure gamma lo colorano di verde anche negli strati più profondi, dichiarando poi il verde meraviglioso quale quello che appartiene al Dresden Grün.

Neutroni
Un altro modo per ottenere una colorazione uniforme è il bombardamento con neutroni perché queste particelle, non avendo carica elettrica, penetrano in profondità nella pietra. Con questo tipo di esposizione si possono ottenere diverse colorazioni a seconda del tempo di esposizione.
Poiché le colorazioni di un diamante (anche quelle artificiali) sono dovute alle modificazioni della sua struttura cristallina, il fattore temperatura può influire enormemente sul colore delle pietre, sia a livello della loro formazione geologica, sia a livello di una loro colorazione artificiale.
A questo proposito sappiamo che un aumento sostanzioso di temperatura può alterare i colori dei diamanti irradiati, per cui anche durante una riparazione della montatura la fiamma del cannello potrebbe indurre un cambiamento della colorazione e questo è un pericolo che si può correre anche in casa, avvicinando per troppo tempo inavvertitamente il diamante ad una fonte di calore.

I ricercatori e gli scienziati del G.I.A., dopo uno studio durato tre anni su oltre 1000 pietre, hanno elaborato un sistema che consente più facilmente di distinguere tra diamanti naturali, diamanti artificiali e diamanti trattati con colore.
Questo tipo di studi è veramente molto utile anche per l’utente pratico, ad esempio il singolo punto vendita, ma si tratta di ricerche costosissime proprio per la difficoltà di trovare diamanti colorati da studiare.

Diamante Trattato nella Purezza
I diamanti naturali possono essere migliorati nella purezza. Generalmente le pietre trattate sono vendute senza certificato gemmologico e sta alla professionalità del commerciante rendere il cliente consapevole dei trattamenti ricevuti dal diamante. Alcuni diamanti che originariamente presentano delle inclusioni scure (pirite magnetica e magnetite) sarebbero difficili da vendere: per rendere queste gemme più appetibili vengono usati vari trattamenti.

Tramite l’utilizzo del laser è possibile procedere alla foratura del diamante, fino all’eliminazione delle inclusioni. I canali di foratura in seguito vengono riempiti con cere o resine sintetiche, con rifrangenza simile a quella del diamante, quindi tali da non essere facilmente riconoscibili se non da occhio esperto.
Anche il metodo sviluppato dall’Israeliano Zvi Yehuda che utilizza olio di silicio ad alte temperature e pressioni per riempire le fratture, ha lo stesso scopo di rendere meno visibili le inclusioni presenti nei diamanti.
Con l’utilizzo di un ingrandimento si possono trovare, non sempre facilmente, le tracce dei trattamenti per riempimento.

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