Questo fattore è uno dei 4 parametri delle 4 C ed è di fondamentale importanza per determinare il valore commerciale del diamante.
Il grezzo viene prima sottoposto ad una attentissima analisi da parte del tagliatore che, grazie anche a sofisticate apparecchiature elettroniche e software particolari applicati al PC, riesce a determinare i vari tagli applicabili anche in virtù di precise esigenze commerciali, prendendo come riferimenti il peso e la purezza del grezzo.
Una volta decisa la strategia da intraprendere, si procede al taglio mediante raggio laser.
Il diamante con taglio brillante per essere perfetto (Ideal Cut), deve rispettare dei valori predefiniti. Più i valori delle proporzioni rientrano nell’ideale, più la luce che attraversa il diamante gli conferirà maggiore brillantezza e luminosità.
Il modo in cui viene tagliato un diamante può influenzare la purezza e il colore, di conseguenza può avere ripercussioni sul valore finale della gemma.
Il taglio regola il diamante e la luce che lo circonda facendo sì che gli elementi interagiscano al meglio tra loro, determinando l’aspetto finale della gemma.
Il fattore taglio viene sempre più preso in considerazione nell’attuale mondo della gemmologia, ed è per questo che negli ultimi anni sempre più professionisti gli hanno dedicato nuovi studi.
Per poter definire meglio il taglio di un diamante dobbiamo considerare la fattura.
La fattura di una gemma è il prodotto delle proporzioni e delle finiture.
PROPORZIONI
Le proporzioni di un diamante sono importanti affinché la luce attraversi al meglio la gemma stessa, infatti influenzano la brillantezza (rifrazione) e il fuoco (dispersione).
Qui di seguito riportiamo la sezione di un diamante taglio brillante che rappresenta il 98% dei diamanti più venduti in assoluto, con le percentuali ideali di taglio e le relative tolleranze.
Il brillante è un diamante tagliato con 57 faccette che, sommate alla faccetta dell’apice, ove presente, diventano 58. Le faccette sono così distribuite: 1 sulla Tavola, 32 sulla Corona, 24 sul padiglione e 1 sull’apice quando presente. Sulla cintura non vi sono faccette.
La percentuale di tavola deve avere un campo di variazione compreso tra il 50% ed il 60% del diametro della cintura;
L’angolo della corona si colloca tra 25° e 35°;
Il padiglione ha una percentuale di profondità compresa tra il 40% e il 44% rispetto al diametro della cintura;
Lo spessore della cintura deve avere una percentuale oscillante tra il 2% e il 5% del diametro della cintura stessa.
COMPORTAMENTO RIFRAZIONE DELLA LUCE IN BASE AL TAGLIO
Il taglio è ciò che permette al diamante di sprigionare la massima quantità di luce.
Se un diamante viene tagliato con un padiglione troppo profondo, una parte della luce si perde dopo la prima riflessione all’interno, uscendo dalla parte opposta del padiglione stesso.
Se il padiglione è poco profondo, la luce esce prima che possa essere riflessa.
In un diamante tagliato correttamente, la luce viene rifratta e dispersa al suo interno e poi riflessa da una faccetta all’altra del padiglione fino a giungere all’esterno della pietra attraverso la corona e la tavola, sottoforma di luce bianca e di lampi di luce di ogni colore.
Proporzioni di un diamante nei 3 fattori di valutazione:
FINITURA – POLITURA – SIMMETRIA
Le proporzioni di un diamante contribuiscono al corretto comportamento della luce che attraversa la gemma stessa, influenzando la brillantezza (rifrazione) e il fuoco (dispersione).
Un raggio di luce che penetra attraverso la tavola di un diamante con proporzioni scadenti fa un percorso improvvisato, magari uscendo immediatamente attraverso il padiglione. In questa situazione l’aspetto del diamante si dimostrerà scuro e poco vivace, probabilmente perché è stato tagliato con una scarsa considerazione sulle percentuali di profondità.
Mentre, se le proporzioni sono perfette, il risultato finale sarà un diamante luminoso e luccicante. La Finitura è un elemento cardine che influenza l’aspetto finale di un diamante e il risultato che arriva agli occhi di un ammiratore.
La Finitura di un diamante è il risultato della combinazione di due fattori:
• Politura
• Simmetria
Politura: è il termine con cui si indicano le condizioni totali della superficie globale del diamante.
Per una corretta valutazione del grado di politura di un diamante, bisogna tenere in considerazione aspetti quali abrasioni, tacche, incavature, linee di politura, cintura grezza e graffi, che coinvolgono la superficie del diamante.
Simmetria: con questo termine invece si intende la precisione e l’equilibrio con il quale si è tagliato un diamante.
Nel momento in cui si valuta la simmetria di una gemma, si tengono in considerazione elementi come l’apice o la tavola fuori centro, tavola e cintura non paralleli, faccette non perfettamente appuntite, tavola non perfettamente ottagonale oppure faccette distorte. Una più precisa posizione e coincidenza degli angoli di queste ultime, conferisce al diamante una diversa qualità della simmetria.
Anche uno solo di questi fattori, se presente, potrebbe contribuire a squilibrare l’aspetto simmetrico di un diamante.
Qui di seguito riportiamo le definizioni usate per descrivere la qualità relativa al
TAGLIO – SMMETRIA – POLITURA
• DEEP CUT = TAGLIO PROFONDO
• SHALLOW CUT = TAGLIO BASSO
• FINE CUT = TAGLIO BUONO
• IDEAL CUT = TAGLIO IDEALE / PERFETTO
• FAIR CUT = TAGLIO DISCRETO / MEDIOCRE / SUFFICIENTE
• POOR CUT = SCARSO / POVERO / SCADENTE / INSUFFICIENTE
• EXCELLENT = EX – ECCELLENTE
• VERY GOOD = VG – OTTIMO
• GOOD = GD – BUONO
• STANDARD = COMUNE