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Sebbene il diamante sia la gemma più dura conosciuta dall’uomo, la sua composizione è sorprendentemente semplice: si tratta di comune carbonio, come la grafite delle matite, ma con un punto di fusione di circa 4.000 gradi centigradi, ovvero due volte e mezzo quello dell’acciaio. Miliardi di anni fa, il calore e la pressione trasformarono miracolosamente il carbonio in diamante nel calderone di magma fuso situato nelle profondità della Terra. La massa vulcanica salì in superficie, irrompendo attraverso la crosta terrestre e raffreddandosi nei filoni di kimberlite o lamproite: è proprio in questi filoni che ancora oggi si trovano la maggior parte dei diamanti estratti nel mondo.

Non si sa con certezza quando fu trovato il primo diamante, ma da un antico testo risalente al IV secolo a.C. sappiamo che in India si commerciavano diamanti e che, fino al XVIII secolo, questa regione rimase l’unico produttore conosciuto. I diamanti erano considerati oggetti magici e simboli di potere, riservati esclusivamente ai sovrani.

I Greci non conoscevano i diamanti (nonostante il nome derivi dal greco adamas, cioè “invincibile”) e credevano che fossero frammenti di stelle caduti sulla Terra. Alcuni di loro sostenevano che fossero le lacrime degli dèi. Un’altra leggenda narrava dell’esistenza di una valle inaccessibile dell’Asia centrale, disseminata di diamanti e custodita da uccelli rapaci dall’alto e da serpenti dagli occhi assassini sulla terra. I Romani, invece, li apprezzavano sia per le incisioni che come talismani, credendo che potessero offrire protezione in battaglia.

Nel Medioevo, i diamanti continuarono ad essere rari e misteriosi, associati a poteri magici e protettivi. Venivano incastonati nelle corone e nei gioielli dei nobili come simbolo di purezza e incorruttibilità. In Europa, la loro popolarità crebbe a partire dal XV secolo, quando si sviluppò l’arte del taglio del diamante, permettendo di esaltarne la brillantezza e rendendolo ancora più desiderato dalle corti reali.

Con la scoperta dei giacimenti brasiliani nel XVIII secolo, il mercato dei diamanti iniziò a espandersi. Tuttavia, fu solo nel XIX secolo, con la scoperta delle ricche miniere dell’Africa meridionale, che i diamanti divennero più accessibili. La società De Beers, fondata nel 1888, dominò il commercio mondiale dei diamanti e, attraverso campagne pubblicitarie iconiche, contribuì a consolidare l’idea del diamante come simbolo d’amore eterno, dando vita alla famosa frase: “A diamond is forever”.

Oggi, il mercato dei diamanti è regolato da rigidi criteri di valutazione basati sulle 4C: Carat (Carato), Cut (Taglio), Clarity (Purezza) e Color (Colore). Le certificazioni rilasciate da enti come il GIA (Gemological Institute of America) garantiscono la qualità e l’autenticità delle gemme, fornendo ai clienti una maggiore trasparenza negli acquisti.

Dal loro utilizzo nei gioielli di lusso fino alle applicazioni in campo industriale per il taglio e la perforazione, i diamanti continuano a esercitare un fascino senza tempo, rimanendo una delle gemme più ambite e apprezzate al mondo.

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