Un diamante grezzo non ha affatto la forma che tutti ci immaginiamo: è l’abilità del tagliatore a svelare bellezza nascosta del diamante.
L’abilità richiesta per quest’arte è stata tramandata nei secoli, di generazione in generazione, ed è un’arte per la quale non sono ammessi errori. Il rischio non è soltanto per la pietra in sé, bensì per le tante ore, addirittura mesi di lavoro, che sono richiesti per tagliare e pulire ogni gemma. Durante questo lungo procedimento, ogni diamante perde in media il 50% del suo peso originario.
La bellezza di un diamante dipende dal modo in cui esso riflette la luce. Il tagliatore deve quindi sfaccettare la pietra in maniera tale che la luce venga riflessa all’osservatore, possa penetrare dalla parte superiore, riflettere all’interno e fuoriuscire dall’alto.
In questo modo viene riflessa la maggior quantità di luce e il diamante risplende al meglio.
I centri di taglio sono spesso lontanissimi dalle zone di estrazione, infatti l’industria dei diamanti è veramente internazionale. Sparsi in tutto il mondo, i principali centri di taglio si trovano a New York, Anversa, Tel Aviv e Bombay.